L’edificio è un tipico esempio di architettura ottocentesca che rielabora linee classiche rinascimentali. Ad oggi, si affaccia su vicolo Cellini, piazza Sforza-Cesarini e, lungo la facciata principale, su Corso Vittorio Emanuele II. Ubicato nel cuore del Rione Ponte, palcoscenico del fervente Rinascimento romano e anticamera del Vaticano, lo stabile nasce in Via dei Banchi Nuovi che corrisponde al tratto iniziale dell’antica “via Papalis” o “Pontificia”, così chiamata per i cortei pontifici che vi passavano per la famosa cavalcata “di possesso” che il nuovo Papa effettuava per recarsi da San Pietro alla basilica di San Giovanni in Laterano. L’attribuzione “via dei banchi Nuovi” è giunta in seguito al trasferimento della Zecca Pontificia da palazzo Sforza-Cesarini a palazzo del Banco di S. Spirito, inducendo i banchieri fiorentini ad aprire i loro uffici di cambio in questo tratto di strada. Il Rione fu restaurato da Papa Sisto IV e la sistemazione delle strade portò ad una considerevole espansione dell’edilizia privata, situazione che trasformò le vie di Roma adorne di facciate dipinte e graffite. Nei primi anni del ‘900, il nuovo piano regolatore operò nel rione vari sventramenti che ne hanno in parte modificato l’assetto cinquecentesco ed hanno portato alla creazione di Corso Vittorio Emanuele II.
